venerdì 14 aprile 2017

C come calcio! G come Guru!

Primavera inoltrata e ponte pasquale ormai dietro l’angolo: sono queste le piacevoli premesse con le quali si apre l’appuntamento di questo mese con la Rubrica 24H. E il ponte pasquale, oltre che qualche piacevole giorno di riposo, per tutti gli appassionati di calcio amatoriale segna l’invisibile confine tra la stagione invernale e quella estiva. E allora via le maglie termiche e gli scalda muscoli, stop al riscaldamento sui campi, che finalmente vedranno scomparire i tendoni che li ricoprono e via con le dodici ore, i tornei serali e le zanzare.

Sull'entusiasmo della bella stagione ormai imminente, incontriamo quest'oggi Mario Trezzi, ideatore (insieme a Luca Giunchi) del circuito 24h. Di colui che in molti definiscono “il guru” del calcio amatoriale avete già avuto modo di leggere interviste durante gli anni passati. E allora quest’oggi vogliamo essere un po’ innovativi, cercando di porgli domande inusuali, andandoci a soffermare sugli aspetti più particolari del suo lavoro.

Lavoro, proprio così. Perché ormai da molti anni, Mario ha abbandonato il cosiddetto “posto fisso” in una grossa banca, dedicando anima e corpo al calcio amatoriale, che in questi ultimi anni ha visto affiancarsi anche quello giovanile.

Insomma, Mario è un tuttofare a 360 gradi nel mondo del pallone: laddove spuntino due porte, un prato verde ed una palla, ecco che lo vedrete spuntare, attratto da questo trio di attrezzature e dal mondo (e soprattutto dalle persone) che ruotano attorno ad esso. Ma, bando alle ciance, cominciamo la nostra chiacchierata!

Ciao Mario e ben trovato.
La prima, semplicissima domanda: sapresti spiegarci che lavoro fai?
"Volete subito mettermi in difficoltà, eh!? Scherzi a parte, faccio il lavoro più bello del mondo: mi occupo dalla mattina alla sera di calcio, declinato in molte delle sue sfumature. Nell'arco della mia giornata tipo mi trovo a dover gestire le esigenze di giovanissimi bambini alle prime armi con un pallone, così come quelle di giocatori ultra cinquantenni che disputano i nostri campionati. Tutto ciò è molto stimolante, ma allo stesso tempo piuttosto impegnativo. La definizione di lavoro sta stretta a quello che faccio: metto in pratica quella che da sempre è la mia passione, che per fortuna sono riuscito a trasformare in una professione. Questa è sicuramente una delle soddisfazioni più grandi."

Siamo curiosi e quindi vorremo sapere tutto delle tue attività. Partiamo da quella storica, ovvero l’organizzazione delle finali nazionali di 24h. Come promesso in apertura, ecco una domanda “strana”:
in molti potrebbero pensare che, essendo le finali un evento che si tiene una volta all’anno, anche il lavoro che ci sta dietro sia tale. È così?
"Assolutamente no. Giustamente si può essere portati a pensare che il lavoro che un evento come le finali nazionali comporta sia legato unicamente ai giorni antecedenti l’evento stesso, con la preparazione dei calendari, la gestione dello staff e di tutti i preparativi tecnici. In realtà la cosa è ben più complessa. Come dico sempre, la mattina dopo le finali cominciamo a pensare a quelle dell’anno successivo. Questo perché puntiamo a realizzare una crescita continua, migliorando la nostra offerta per tutti i nostri interlocutori. Ad esempio, una volta terminate le finali cominciamo lavorando sui dati raccolti “sul campo” tramite i questionari, valutando con attenzione quelli che secondo le squadre sono i nostri punti di forza e di debolezza."

Mario & Luca Giunchi
In questa continua ricerca di miglioramento, quanto credi sia importante rinnovarsi per un evento come quello in questione?
Senza dubbio, come un po’ in tutte le cose, il rinnovamento è una delle chiavi del successo. Ovviamente però ci sono ambiti nei quali esso è possibile in misura maggiore ed altri nei quali invece può essere soltanto marginale. La nostra offerta è basata sul gioco del calcio, uno degli sport più antichi sulla faccia della terra. Quello su cui cerchiamo di intervenire è il contorno: lavoriamo tantissimo, ad esempio, nei rapporti con le strutture alberghiere con le quali trattiamo. Lo scopo è quello di offrire un’esperienza divertente e confortevole dall'inizio alla fine. Lo diciamo sempre, le finali sono innanzitutto una festa, ancora prima che un torneo, e come tali devono essere organizzate alla perfezione, pensando a tutti i ragazzi che vi partecipano da quando passano dal casello autostradale e quando ripartono per tornare a casa.

Torniamo a te: ci dicevi che da qualche anno hai cominciato ad occuparti anche di calcio giovanile.
Si, esatto. Da un po’ di anni mi occupo dell’organizzazione del Tikitaka, un camp estivo che si tiene a Desio durante i mesi di giugno e luglio ed offre divertimento e formazione a tutti i bambini della zona. È un progetto nel quale ho creduto fermamente sin da subito e che ho voluto realizzare a tutti i costi. Anche in questo caso, lo scopo è dare ai ragazzi un servizio completo e di qualità, che soddisfi loro e, ovviamente, i genitori.
Lo scorso anno è stato quello della consacrazione, con numeri di iscritti da paura. Inutile dire che ciò significa che il pubblico sta apprezzando il nostro modo di lavorare e questo può solo farci piacere.
Brianza Tornei: Mario & Tommy Samiolo

Sappiamo inoltre che sei anche il direttore di Brianzatornei, associazione che organizza tornei di calcio amatoriale nella provincia di Monza e di Bergamo. Non è snervante saltare da una realtà lavorativa all'altra di continuo?
Assolutamente no, anzi, è proprio questo il bello. La gestione di tutte queste realtà mi permette di mantenermi attivo sui fronti più svariati, dando vita a giornate sempre diverse e stimolanti. Ogni settore ha, ovviamente, le sue peculiarità, ma tutti s’intrecciano perfettamente, ingrossando sempre di più il nostro “bagaglio di competenze”.

Da questa stagione sei anche il D.S. dell'Aurora Desio, avevi un po' di tempo libero?
In realtà su questo progetto ci stavamo lavorando da 2 anni, quindi avevo già programmato il tempo da dedicarci! Ci sarebbero tantissime cose da dire ... vi invito a visitare il sito per studiare il modello che stiamo creando! 3 anni e saremo uno dei primi settori giovanili in Italia.

Ci sono altri progetti? Tornerai presto in panchina come Mr?
Non tornerò in panchina, almeno per i prossimi 2 anni! Troppe cose da fare, c'è un Centro Sportivo da costruire, la Baby Soccer School (per i bambini dai 2 ai 4 anni), ci sono nuove province che ci aspettano!
Fare il Mr è una delle cose più belle, ma devi avere il tempo di prepararti di aggiornarti e purtroppo ogni tanto devo anche dormire, quindi meglio lasciar fare ai miei ragazzi dell'Academy!

Grazie Mario per il tempo che ci hai dedicato, vuoi chiudere con .....
"Vorrei chiudere con un semplice GRAZIE! Grazie a tutti i ragazzi che "lavorano" con me, che mi ascoltano, che mi seguono, che brontolano ma che fanno ... Se siamo quello che siamo il merito non è solo mio, anzi è soprattutto loro! .... Ci vediamo sui campi!"