sabato 12 marzo 2016

Qualche parola a proposito della parte migliore del Circuito 24h: Noemi racconta la realtà femminile




Noemi Ghezzi, classe 1995.
Trequartista della Pro Lissone (serie C),
studentessa di Filosofia all'università statale di Milano, responsabile del settore femminile del Circuito 24h. (e sicuramente ragazza che ama parlare!) 

Scrivete alla mail noe@torneicalcetto.it per info sui tornei o sul circuito.














Da quanto tempo ricopri questo ruolo nel Circuito 24h?
In realtà non da molto, dall'inizio della stagione 2015/2016.
Collaboro con 24h da ormai 2 anni. Ho cominciato facendo parte dello staff ad alcuni tornei estivi di Brianza Tornei, in particolare al torneo dei lavoratori e delle lavoratrici, poi mi sono appassionata e ho continuato dando una mano a Mario con l'organizzazione dei tornei, finchè a settembre ho fatto parte dello staff che ha coordinato e gestito le Finali Nazionali. E' stata un'esperienza unica nel suo genere, purchè faticosa: faticosa a livello organizzativo, ma soprattutto è stato difficile frenare la passione...in un clima di festa, amicizia e sport per rimanere solo a guardare mi è servito un certo autocontrollo! La cosa che purtroppo è stata da subito evidente è che il movimento femminile è molto più ridotto del maschile. Sarebbe bello nelle prossime Finali vedere più ragazze, più squadre femminili, anche perchè, come sappiamo tutti, il livello dell'evento sarebbe di gran lunga migliore con la presenza delle donne!

Sei anche una giocatrice? Cosa spinge secondo te una bambina a voler giocare a calcio, piuttosto che danza o pallavolo?
Sì, gioco a calcio dalla seconda elementare, a 7-8 anni. Ho cominciato coi maschietti, non so bene perchè, forse mi sembravano più svegli delle mie coetanee femmine che passavano l'intervallo mensa a pettinarsi o a raccontarsi i segreti. Sul fatto che i maschi fossero più svegli mi sarei presto ricreduta! Scherzo... ma per quanto riguarda la bellezza di questo sport credo che mi porterò la convinzione nella tomba!
Per quanto mi riguarda non è la distinzione di sesso che conta o che stabilisce le attività sportive da fare: anche i ragazzi giocano a pallavolo o sono dei ballerini, ma questo non conta assolutamente nulla. Ciò che davvero importa, l'unica discriminante, è la passione che ci spinge verso un sport piuttosto che un altro, il resto sono chiacchiere da bar!


Intendi dire che non c'è differenza tra il calcio maschile e il calcio femminile?
Ovviamente non intendo dire questo: di differenze ce ne sono eccome e la prima sono i soldi. Noi ragazze che giochiamo a calcio dedichiamo gran parte del nostro tempo al calcio puramente per amore: non abbiamo visibilità in tv e di conseguenza non abbiamo sponsor, non veniamo pagate perchè le società non possono nemmeno permetterselo, seppur dedichiamo molto tempo per allenarci, senza considerare il dispendio economico (soldi per la benzina eccetera). Anche dal punto di vista qualitativo è inutile negare che il calcio maschile è diverso: più fisico, più veloce. Ma "diverso" non significa necessariamente migliore nè peggiore, addirittura in America il calcio femminile è professionistico e considerato più spettacolare del maschile!
Il calcio femminile è uno sport tutto da scoprire, certamente sottovalutato e dal mio punto di vista calcio non è solo un'attività fisica e irruenta dove giocano solo i palestrati o centometristi, ci vuole cervello e creatività per sapersi muovere in campo e costruire trame di gioco sempre nuove. Proprio per questo mi diverte anche il calcio a 5: è questione di schemi, posizionamenti, tattiche e fantasia. Specialmente a livello di tecnica non è scritto nel DNA che i maschi sono portati e le femmine no: guardate una partita del Brescia femminile (ma non solo!!) per avere un'idea di cosa sono in grado di fare in campo: se avete pregiudizi vi ricrederete.

E cosa pensano i ragazzi quando vi vedono giocare?
Mah dipende... Da un lato c'è molta incredulità ed è facile sentire frasi tipo "ma davvero giochi a calcio?" - "ma non siete tutte imbranate?"; altri ancora sono colti da un'ammirazione infinita e abbastanza gratificante devo dire... come quando facevo partitelle all'oratorio con i maschi e sembrava quasi che io fossi l'unica ragazza del mondo in grado di giocare a calcio dal tanto che erano stupiti. In realtà non è così: ogni tanto mi capita soprattutto d'estate di fare partitelle con squadre miste, soprattutto a 5 o a 7, e il livello è omogeneo, non è che siamo incapaci, anzi alcune mie amiche (io no perchè sono bassa) anche fisicamente danno del filo da torcere ai ragazzi del gruppo!
Purtroppo in Italia c'è una mentalità abbastanza retrograda e basata su pregiudizi, ahimè non solo nel calcio, dunque molte persone sia negli alti ranghi della FIGC, sia persone comuni ritengono che siamo scarse, il livello del gioco non è come nel maschile, che non ci meritiamo niente e che "è già tanto se giocate". Fortunatamente non la pensano tutti così, le cose si stanno muovendo, anche se piano piano piano...

Quali sono gli eventi in rosa del circuito 24h? 
Un appuntamento classico è la 24 ore di Pisa, che ogni anno manda alle Finali Nazionali una squadra agguerrita, la vincitrice del torneo. Tra poco in Brianza si svolgerà la dodici ore delle lavoratrici al primo maggio. Nei primi mesi estivi in Romagna si svolgeranno due tornei femminili serali: Summer Lady e Lady Cup. Ma non è tutto... per sapere i prossimi aggiornamenti basta visitare la sezione "calcio femminile" del nostro sito www.torneicalcetto.it, dove segnaleremo i prossimi appuntamenti. Un'altra collaborazione importante che sta nascendo, o meglio consolidando, è con FIFS.

FIFS? Ovvero?
FIFS, Federazione Italiana Football Sala. Si gioca in palestra, con qualche piccola variazione rispetto al calcetto a 5 tradizionale: le rimesse si fanno con le mani, dunque il gioco è più fisico e assomiglia di più al calcio a 11 e il portiere può partecipare all'azione. Il prossimo evento in programma è uno stage con il mister e tutto lo staff della nazionale, se volete c'è la locandina... Il nostro obiettivo è coinvolgere il maggior numero di ragazze possibili, per dare l'opportunità di conoscere questo movimento e passare un pomeriggio diciamo alternativo, sicuramente divertente. Il fatto che le ragazze si possano iscrivere singolarmente dà l'occasione di partecipare a tutte: chi non riesce a fare i tornei perchè non ha una squadra o perchè quel giorno le amiche lavorano o sono impegnate e così via.
Sul sito www.fifs.it ci sono tutte le informazioni riguardo alla giornata stage e spero vivamente che sia una giornata piacevole con riscontro positivo da parte delle ragazze che ci saranno.



Quale è la tua filosofia di organizzatrice? Lo consideri solo un lavoro o sei un appassionata di calcio?
La mia filosofia è molto semplice ed è la stessa di tutti gli altri organizzatori del circuito: DIVERTIRSI GIOCANDO. Vorrei aggiungere due parole in più: credo sia chiaro che io sia una grande appassionata di calcio. Questo, con altri lavoretti quali le ripetizioni, mi permette di pagarmi gli studi in università, ma non solo. Molto spesso mi è capitato di assistere ad ingiustizie, piuttosto che a tornei organizzati male o con persone scortesi e scorbutiche a cui era un peso rivolgersi per informazioni o chiarimenti... e ogni volta mi dicevo: "se dipendesse da me, sarebbe tutto molto più limpido e onesto", piuttosto che "questa cosa la farei così piuttosto che cosà". Nel piccolo, molto nel piccolo, questo per me è come un riscatto. Mi spiego meglio: tentando di fare le cose fatte bene, meglio che possiamo...(poi chiaramente non spetta a noi dire se ci riusciamo o meno) è come sfatare il mito che "chi organizza se ne frega e pensa solo ai soldi", cosa che assolutamente mi fa schifo nella vita: per fare qualsiasi lavoro ci vuole passione, non è vero che lo si fa solo per soldi...altrimenti saremmo tutti più ricchi ma aridi e infelici. In tal proposito vorrei citare una frase di Primo Levi bellissima, che mi ha fatto riflettere molto sull'importanza di fare un lavoro che mi piace, aspetta che la cerco per dirtela precisa... Eccola:  
<<Se si escludono gli istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.>>
E se posso aggiungere un'altra cosa... è per questo che studio filosofia, perchè credo che fare qualcosa che ci piace sia molto più importante di arricchirsi rapidamente. Certo, i soldi per vivere e viaggiare sono necessari, ma non apriamo questo argomento, non vorrei divagare troppo...



Qual è il tuo sogno calcistico?
Come giocatrice o nel circuito 24h?

Entrambi prima come responsabile del calcio femminile, poi come calciatrice...
Ti rispondo al contrario. Come ogni giocatrice essere chiamata in nazionale, anche se questo è utopico. Più concretamente giocare in serie A e visto che sognare non costa niente direi anche disputare, prima di smettere di giocare, qualche partita di champions (sì, esiste anche quella femminile!)...solo al pensiero mi viene da fischiettare la canzone..quella della pubblicità..."tattattàà the champioooons"
Mentre come responsabile del circuito femminile... innanzitutto non essere chiamata responsabile che mi fa sentire un certo peso sulle spalle! Scherzo, però davvero, il lavoro che c'è dietro è di squadra, decidiamo tutto insieme a Mario, Luca e gli altri ragazzi del Circuito, il mio è solo un nome di riferimento per chi vuole chiedere informazioni per mail o cellulare! Il nostro sogno è che anche il Circuito Femminile cresca, grazie a consigli, critiche e affluenza di nuove squadre e diventi una realtà più grande, più eterogenea, più visibile...in una parola più bella!

Ammesso che non potesse mai venire a sapere la risposta... meglio una cena con il tuo ragazzo o una partitella con gli amici?
Una partitella con amici, ragazzo e una cena tutti insieme, perchè le mangiate in compagnia sono imbattibili e per non farmi mancare niente! Questa combo per me è la gioia della vita!


Qual è la prima cosa che ti viene in mente se senti la parola "calcetto"?
Chi? Dove? Quando? Andiamo a giocare!

Giocatore preferito?
Kakà di dieci anni fa e Montolivo, ma tassativamente quando giocava ancora alla Fiorentina!

Allenatore preferito?
Francesco Mitola, mi ha allenato per 5 anni al Fiammamonza e il poco che so del calcio, lo devo a lui credo. 

Se potessi ­ per un giorno ­ scambiare la tua vita con qualcuno di famoso, chi sceglieresti? Perchè?
Mah in realtà non la scambierei. Se proprio devo, sceglierei Vialli per andare agli allenamenti della mia squadra e dire "voi siete una cazzo di squadra da incubo!", così poi ci allena per una settimana, noi ci impegniamo al massimo e alla fine ci compra le divise e il materiale nuovo e fa rimettere a posto gli spogliatoi! Simpatico il suo programma... finalmente qualcuno che dà peso alle realtà calcistiche minori!
E visto che ci siamo... la scambierei anche con un arbitro, per capire che effetto fa. Da quando il mio ragazzo arbitra, oltre ad avere una scusa per insultarlo camuffandomi sugli spalti, ho iniziato a capire quanto questo ruolo sia difficile e degno di rispetto. Non si perde quasi mai per colpa dell'arbitro, almeno al nostro cosiddetto basso livello dove non ci sono scandali di corruzione tipo calciopoli. Basta con la cultura degli alibi: un calcio d'angolo non dato, una rimessa laterale invertita o un fallo fischiato a centrocampo non possono essere l'unica causa di una vittoria o sconfitta! E se anche l'errore dell'arbitro quella volta fosse determinante...quanti gol sbagliamo noi giocatori davanti alla porta?