venerdì 15 settembre 2017

Finale 2017: Bergamo e Genova campioni per la prima volta!


È inesorabile: l’estate, la stagione più bella, eccitante e dunque attesa dell’anno, inizia e finisce, come ogni altra cosa a questo mondo. Ma se l’inizio è accompagnato dalle migliori aspettative, da quell'adrenalina che scorre sotto pelle come un fiume in piena, la è invece portatrice di brutto tempo, giornate più corte e – ammettiamolo – un po’ di nostalgia.


Per fortuna, però, per coloro che amano il calcio amatoriale, la fine dell’estate coincide anche con quello che a tutti gli effetti è l’evento più atteso della stagione: le finali 24H. Anche quest’anno il teatro di questo evento è stata la provincia di Cesena, che ha accolto più di sessanta squadre provenienti da tutta Italia.


Sessanta squadre arrivate con un sogno, quello di strappare una vittoria che consegnerebbe loro il titolo di campioni d’Italia. 


Avete presente la quiete prima della tempesta? Quei fugaci momenti di calma totale che in genere si accompagnano al minuti precedenti al putiferio, al delirio. Ecco, così sembrava il centro sportivo di "Martorano" sabato mattina all'alba, mentre lo staff iniziava a prendere i propri posti ultimando i preparativi dell’ultimo minuto ed in attesa che le squadre arrivassero. Minuti nei quali tutti trattenevano il respiro. Minuti in cui, staff, addetti ai lavori, giocatori ed accompagnatori si pregustavano tutto ciò che sarebbe capitato di lì a qualche ora, assaporando la dolcissima attesa della festa, in stile pubblicità del Campari.

Poi, all’improvviso, ecco che tutto ha inizio: aprono le danze, per il calcio a 5, Bar-Felmoka – Dorotina (2-1), Vecchio Forte – La Decima (1-1), I Bastardi – Video Service Sky (0-3) e Ecoricili Pisa – ASD Valdostana (1-0).
Nel 7, intanto, intanto, si affrontano La Coda del Gallo – Scappati di Casa (1-3), Dinamo Kiev Tornei Diglio – Bar Europeo (2-2), Us Eataly – Team Chiappetto (2-5) e Fc Albania – Borussia Dortmund (1-3).

E poi via così, partite su partite, con giusto il tempo, tra una sfida e l’altra, di concedersi una buona birra fresca al bar o una piada come solo in Romagna le sanno fare. 


“E chi sarà il campione già si capisce” canta Francesco De Gregori in un suo celebre successo. E forse, spostando il concetto dalla vita di tutti i giorni al calcio, il cantautore non ci è andato lontano. Basta infatti guardare il percorso dei ragazzi di Video Service Sky per capire che, sin da subito, in molti avrebbero puntato forte su di loro. Provenienti dalla provincia di Bergamo (e cogliamo l’occasione per salutare gli amici di Bergamo Tornei, primo su tutti Manuel), dopo l’esordio citato sopra i Video Service hanno continuato a mietere vittime, schiantando i Top Five Futsal per 6-0 e superando, di certo con qualche grattacapo in più, anche la ASD Valdostana (0-1). Eccoli poi vincere la sfida con i ragazzi di Ecoricicli Pisa per 3-1, partita che “macchia” il candore della rete inviolata. È poi il turno dei Climacolor, schiantati per 6-0, fino ad arrivare ai quarti di finale con Futsal New Team: la partita tocca apici di agonismo e tecnica notevoli, e la vittoria, dopo un finale da togliere il fiato, la strappano proprio i Video Service Sky: 2-1 il risultato finale. Da incorniciare è anche la semifinale contro gli Fc Serenità, superati con un sonoro 5-2.


Dall'altra parte del tabellone, intanto, Officina Saturno superava in semifinale un’altra squadra di Brianzatornei, gli Iceberg (3-0), non prima di aver liquidato ai quarti i ragazzi dell’ASD Valdostana con un rotondo 3-1.

La finale è tutta da vivere, a beneficio del numeroso pubblico raccoltosi attorno al campo di gioco, e termina con il risultato di 3-1 in favore dei Video Service Sky, che sono i nuovi campioni d’Italia di calcio a 5.


Nel calcio a 7 sono invece i ragazzi di Bar Europeo a trionfare, battendo ai quarti di finale Fc Albania (3-0), superando poi in semifinale per 8-7 i Cugini di Zampagna (cui vanno i nostri più sentiti complimenti per la scelta del nome) ed infine avendo la meglio, al termine di una partita mozzafiato e con continui stravolgimenti di risultato, sui ragazzi degli Scappati di Casa (6-3 il finale). 

Ecco, vi abbiamo raccontato le nostre e le vostre emozioni in quella che, come al solito, è la manifestazione più avvincente dell’anno. 

E ora? Ora non vi resta che visitare il sito www.torneicalcetto.it, scoprire la tappa del circuito 24H più vicina a voi, iscrivervi e provare a vincerla, con lo scopo di rivederci, tutti insieme, il prossimo anno, per un’altra giornata da ricordare.

giovedì 3 agosto 2017

Il calcio: una storia infinita!

Esattamente, come e quando nacque il calcio? È una domanda che, prima o dopo, tutti gli appassionati di quello che, ad oggi, è unanimemente definito lo sport più bello del mondo, si sono fatti. Ma, in genere, quasi nessuno ha mai approfondito l’argomento: la cultura popolare e l’informazione generale vogliono che, a questa domanda, la risposta sia che il calcio vide la luce in Inghilterra qualche secolo fa. Il che potrebbe anche, per certi versi, essere vero, ma la storia di questo magnifico sport, che nel corso dei secoli ha assunto le sfaccettature più strane e bizzarre è in realtà molto più complessa e articolata.

Le prime tracce attendibili di un gioco praticato con una palla e nel quale si potevano adoperare soltanto i piedi risalgono all'undicesimo secolo AC, quando in Asia gli uomini erano soliti sfidarsi nello Tsu-chu, un gioco nel quale si utilizzava una palla fatta di piume e capelli che andava mandata in un buco formato da canne di bambù utilizzando soltanto gli arti inferiori.

Successivamente, nonostante siano civiltà che i moderni, per tradizione, tendono più ad associare a sport olimpici o di lotta, anche Greci e Romani praticarono un gioco che potrebbe tranquillamente essere considerato uno degli antenati del calcio dei giorni nostri: ci riferiamo all'Harpastum, disciplina nella quale si utilizzava una piccola palla e nella quale si sfidavano due squadre su un campo rettangolare, con lo scopo di condurre la sfera sul fondo del campo avversario.

Procedendo in avanti nel tempo – e facendo proprio un bel salto! – si arriva al medioevo, periodo storico che propone svariate versioni di questo sport, alcune delle quali riprendono le due varianti di cui abbiamo appena accennato. Dalle Isole Britanniche arrivano notizie del Large-Football, sport praticato durante il carnevale e caratterizzato da una particolare violenza, tanto da essere addirittura messo al bando da un editto di Re Enrico V.
Spostandoci in Francia non cambia la situazione: anche i transalpini, in un periodo contemporaneo a quello dei vicini inglesi, erano soliti praticare la Savate, sport anch'esso violento e caratterizzato dalla presenza di una palla e dell’obbligo di utilizzare soltanto i piedi.

Arriviamo così anche alle cronache nostrane: a Firenze il calcio medievale avrà il suo apice massimo. Ci riferiamo al calcio fiorentino, che veniva disputato in Piazza Santa Croce ed era considerato un vero e proprio evento per la città. Le sue regole, piuttosto insolite, lo distaccano senza dubbio dall'idea attuale di calcio, ma allo stesso tempo esso risulta essere una delle forme più simili all'attuale sport più amato del mondo. Era praticato da 27 giocatori, ognuno con un ruolo ben preciso. 

Anche in questo caso lo scopo era quello di portare il pallone sul fondo della metà campo avversaria.
Eccoci giunti all'epoca moderna, e qui ritorniamo all'Inghilterra, dove il calcio venne riabilitato da Giacomo Stuart, che nel 1617 permise che si tornasse a praticarlo liberamente. Ecco che questo sport prese piede soprattutto nei college e nelle università, in una forma che può essere considerata un antenato anche del rugby e che iniziava a vantare anche le prime regole scritte.

Infine, è nella Londra di fine ‘800 che il calcio ebbe un riscontro istituzionale, con i rappresentanti di undici club che diedero vita a quella che passerà ala storia come la prima Football Association.
Da qui la storia è nota, con il pallone che piano piano comincia a colonizzare il mondo esportando in ogni dove agonismo e divertimento, formando una linea di collegamento tra tutti i paesi del mondo, diversi e spesso in conflitto, ma uniti dalla voglia di prendere a calci un pallone. 

Famosissimo è l’episodio in cui, nel giorno di Natale durante la Seconda Guerra Mondiale, le truppe Francesi e Inglesi organizzarono partite di pallone al fronte, accendendo un piccolo focolare di umanità in un decennio dove nel mondo sembrava esistere solo odio. E questo fu possibili anche (e soprattutto) grazie all’unica lingua parlata universalmente nel mondo: quella del pallone.

..... la storia continua .... fino alla nascita di 24h e del nostro circuito!!!!

venerdì 14 aprile 2017

C come calcio! G come Guru!

Primavera inoltrata e ponte pasquale ormai dietro l’angolo: sono queste le piacevoli premesse con le quali si apre l’appuntamento di questo mese con la Rubrica 24H. E il ponte pasquale, oltre che qualche piacevole giorno di riposo, per tutti gli appassionati di calcio amatoriale segna l’invisibile confine tra la stagione invernale e quella estiva. E allora via le maglie termiche e gli scalda muscoli, stop al riscaldamento sui campi, che finalmente vedranno scomparire i tendoni che li ricoprono e via con le dodici ore, i tornei serali e le zanzare.

Sull'entusiasmo della bella stagione ormai imminente, incontriamo quest'oggi Mario Trezzi, ideatore (insieme a Luca Giunchi) del circuito 24h. Di colui che in molti definiscono “il guru” del calcio amatoriale avete già avuto modo di leggere interviste durante gli anni passati. E allora quest’oggi vogliamo essere un po’ innovativi, cercando di porgli domande inusuali, andandoci a soffermare sugli aspetti più particolari del suo lavoro.

Lavoro, proprio così. Perché ormai da molti anni, Mario ha abbandonato il cosiddetto “posto fisso” in una grossa banca, dedicando anima e corpo al calcio amatoriale, che in questi ultimi anni ha visto affiancarsi anche quello giovanile.

Insomma, Mario è un tuttofare a 360 gradi nel mondo del pallone: laddove spuntino due porte, un prato verde ed una palla, ecco che lo vedrete spuntare, attratto da questo trio di attrezzature e dal mondo (e soprattutto dalle persone) che ruotano attorno ad esso. Ma, bando alle ciance, cominciamo la nostra chiacchierata!

Ciao Mario e ben trovato.
La prima, semplicissima domanda: sapresti spiegarci che lavoro fai?
"Volete subito mettermi in difficoltà, eh!? Scherzi a parte, faccio il lavoro più bello del mondo: mi occupo dalla mattina alla sera di calcio, declinato in molte delle sue sfumature. Nell'arco della mia giornata tipo mi trovo a dover gestire le esigenze di giovanissimi bambini alle prime armi con un pallone, così come quelle di giocatori ultra cinquantenni che disputano i nostri campionati. Tutto ciò è molto stimolante, ma allo stesso tempo piuttosto impegnativo. La definizione di lavoro sta stretta a quello che faccio: metto in pratica quella che da sempre è la mia passione, che per fortuna sono riuscito a trasformare in una professione. Questa è sicuramente una delle soddisfazioni più grandi."

Siamo curiosi e quindi vorremo sapere tutto delle tue attività. Partiamo da quella storica, ovvero l’organizzazione delle finali nazionali di 24h. Come promesso in apertura, ecco una domanda “strana”:
in molti potrebbero pensare che, essendo le finali un evento che si tiene una volta all’anno, anche il lavoro che ci sta dietro sia tale. È così?
"Assolutamente no. Giustamente si può essere portati a pensare che il lavoro che un evento come le finali nazionali comporta sia legato unicamente ai giorni antecedenti l’evento stesso, con la preparazione dei calendari, la gestione dello staff e di tutti i preparativi tecnici. In realtà la cosa è ben più complessa. Come dico sempre, la mattina dopo le finali cominciamo a pensare a quelle dell’anno successivo. Questo perché puntiamo a realizzare una crescita continua, migliorando la nostra offerta per tutti i nostri interlocutori. Ad esempio, una volta terminate le finali cominciamo lavorando sui dati raccolti “sul campo” tramite i questionari, valutando con attenzione quelli che secondo le squadre sono i nostri punti di forza e di debolezza."

Mario & Luca Giunchi
In questa continua ricerca di miglioramento, quanto credi sia importante rinnovarsi per un evento come quello in questione?
Senza dubbio, come un po’ in tutte le cose, il rinnovamento è una delle chiavi del successo. Ovviamente però ci sono ambiti nei quali esso è possibile in misura maggiore ed altri nei quali invece può essere soltanto marginale. La nostra offerta è basata sul gioco del calcio, uno degli sport più antichi sulla faccia della terra. Quello su cui cerchiamo di intervenire è il contorno: lavoriamo tantissimo, ad esempio, nei rapporti con le strutture alberghiere con le quali trattiamo. Lo scopo è quello di offrire un’esperienza divertente e confortevole dall'inizio alla fine. Lo diciamo sempre, le finali sono innanzitutto una festa, ancora prima che un torneo, e come tali devono essere organizzate alla perfezione, pensando a tutti i ragazzi che vi partecipano da quando passano dal casello autostradale e quando ripartono per tornare a casa.

Torniamo a te: ci dicevi che da qualche anno hai cominciato ad occuparti anche di calcio giovanile.
Si, esatto. Da un po’ di anni mi occupo dell’organizzazione del Tikitaka, un camp estivo che si tiene a Desio durante i mesi di giugno e luglio ed offre divertimento e formazione a tutti i bambini della zona. È un progetto nel quale ho creduto fermamente sin da subito e che ho voluto realizzare a tutti i costi. Anche in questo caso, lo scopo è dare ai ragazzi un servizio completo e di qualità, che soddisfi loro e, ovviamente, i genitori.
Lo scorso anno è stato quello della consacrazione, con numeri di iscritti da paura. Inutile dire che ciò significa che il pubblico sta apprezzando il nostro modo di lavorare e questo può solo farci piacere.
Brianza Tornei: Mario & Tommy Samiolo

Sappiamo inoltre che sei anche il direttore di Brianzatornei, associazione che organizza tornei di calcio amatoriale nella provincia di Monza e di Bergamo. Non è snervante saltare da una realtà lavorativa all'altra di continuo?
Assolutamente no, anzi, è proprio questo il bello. La gestione di tutte queste realtà mi permette di mantenermi attivo sui fronti più svariati, dando vita a giornate sempre diverse e stimolanti. Ogni settore ha, ovviamente, le sue peculiarità, ma tutti s’intrecciano perfettamente, ingrossando sempre di più il nostro “bagaglio di competenze”.

Da questa stagione sei anche il D.S. dell'Aurora Desio, avevi un po' di tempo libero?
In realtà su questo progetto ci stavamo lavorando da 2 anni, quindi avevo già programmato il tempo da dedicarci! Ci sarebbero tantissime cose da dire ... vi invito a visitare il sito per studiare il modello che stiamo creando! 3 anni e saremo uno dei primi settori giovanili in Italia.

Ci sono altri progetti? Tornerai presto in panchina come Mr?
Non tornerò in panchina, almeno per i prossimi 2 anni! Troppe cose da fare, c'è un Centro Sportivo da costruire, la Baby Soccer School (per i bambini dai 2 ai 4 anni), ci sono nuove province che ci aspettano!
Fare il Mr è una delle cose più belle, ma devi avere il tempo di prepararti di aggiornarti e purtroppo ogni tanto devo anche dormire, quindi meglio lasciar fare ai miei ragazzi dell'Academy!

Grazie Mario per il tempo che ci hai dedicato, vuoi chiudere con .....
"Vorrei chiudere con un semplice GRAZIE! Grazie a tutti i ragazzi che "lavorano" con me, che mi ascoltano, che mi seguono, che brontolano ma che fanno ... Se siamo quello che siamo il merito non è solo mio, anzi è soprattutto loro! .... Ci vediamo sui campi!"

martedì 28 febbraio 2017

La strada per Cesena .... passa anche da Bergamo!!!

Rieccoci con il nostro appuntamento mensile con la rubrica di 24h, dedicata all'approfondimento di temi e realtà legata al mondo del calcio amatoriale. Quest’oggi conosciamo Manuel D’Avolio, coordinatore di Bergamo Tornei, un’associazione che da anni opera nel settore dello sport (calcio a 5, a 7 e beach volley) amatoriali nella provincia di Bergamo.

Ciao Manuel e ben trovato. Raccontaci un po’, da quanto tempo fai questo lavoro? Come hai cominciato? 
Questo è il 5° anno. Ho iniziato organizzando tornei quando abitavo a Milano grazie a mio Zio che mi ha introdotto in questo mondo. Trasferendomi a Bergamo non pensavo di farlo ancora, poi una squadra di calcio a 5 mi ha offerto la possibilità di rientrare nuovamente in questo mondo e da li sono ripartito con l'organizzare mini-tornei, tornei di 12 ore e così via..

Qual è stato l'evento/episodio che ti ha reso maggiormente soddisfatto e orgoglioso? 
E' successo di recente, quando ho visto alcuni giocatori piangere per la vittoria di una coppa. Vedere quei volti pieni di gioia e un palazzetto così colmo ci ha resi orgogliosi, ci fa capire che stiamo facendo qualcosa di importante per questa provincia. Non è semplice avere un "avversario" come il csi, ma ero certo che potessimo ritagliarci uno spazio anche noi e sono ancora più convinto che possiamo ancora migliorare, confermarci ed espanderci.

E quello che più ti ha fatto incazzare? 
Quello che non sopporto è il mancato rispetto verso gli arbitri. Ogni anno eliminiamo una/due squadre per questo motivo e chi si iscrive deve capire che qui c'è innovazione e tante belle proposte ma anche questa regola, se sgarri sei fuori. Meglio una squadra in meno ma un clima più sereno per tutti.
Di recente si è conclusa la Winter Cup, un torneo invernale che ha avuto un successo impressionante. Ci spieghi cos'è e quali sono gli ingredienti che l'hanno resa una manifestazione unica?
La Winter Cup è nata 4 anni fa ed era un torneo di contorno, per non perdere la forma durante la pausa invernale. Man mano è diventata sempre più importante e ci sono squadre che si iscrivono anche solo per questo torneo. Gli ingredienti sono gli stessi del campionato, offrire un prodotto diverso ma coinvolgente e che permetta a tutti di poter vincere qualcosa dividendo i livelli delle squadre. In questo modo garantiamo il divertimento a tutti i partecipanti.

Quando e perché avete deciso di affiliarvi a 24h? 
Per arrivare al top è necessario collaborare con il top. E il calcio a 5 amatoriale è circuito 24h. Abbiamo iniziato con 24h e finiremo (tra 100 anni) con 24h. Spesso arrivano proposte di altri circuiti ma non le prendiamo in considerazione perché ci sentiamo parte della "famiglia".

A proposito, sei mai stato presente alle finali nazionali? 
Spettacolari. Le ho vissute sia da giocatore che da staff e spero che tutti un giorno o l'altro possano vivere una giornata di sport come le finali nazionali. L'atmosfera è fantastica, la professionalità e la passione di chi le organizza rende indimenticabile questo weekend di sport.

Nel mondo dei tornei la programmazione è tutto: cosa ha in serbo il "menù estivo"? 
Ogni anno abbiamo un tema diverso: i mondiali bergamaschi, gli europei, le olimpiadi e abbiamo azzardato un Holly & Benji. Quest'anno abbiamo deciso di fare un torneo abbinato alla Champions League. Ogni squadra sarà associata (a sorteggio) ad una squadra della Champions League 16/17.

Sempre per quanto riguarda Bergamo Tornei, qual è il tuo più grande desiderio? 
Espandere il nostro marchio anche ad altri sport, come la pallavolo, il basket ma soprattutto fare qualcosa di concreto per i bambini nel calcio. Credo sia arrivato il momento di proporre un’alternativa anche li, mettere i bambini al centro del progetto e far vivere a loro ed ai genitori giornate all'insegna dello sport e del rispetto. Presto inizieremo con tornei per scuole calcio, camp estivi multisport e un'altra sorpresa che sveleremo presto.

Ci fai un saluto? 
Saluto e ringrazio pubblicamente il nostro staff, Alessia, Marco, Francesca, Caterina e la nuova arrivata Giulia, tutti i nostri arbitri e saluto voi ringraziandovi per questa intervista. A presto!

martedì 7 febbraio 2017

La strada per Cesena .... passa sempre da Monza!!!

Amici, amiche, sportivi di ogni genere: ben ritrovati! Eccoci, per la prima volta nell'anno nuovo, all'appuntamento con la rubrica di 24H, che vi terrà compagnia (si, anche in lunedì grigi e noiosi come questo) per tutti i prossimi mesi, accompagnandovi per mano alla Finale Nazionale 2017.

Cominciamo oggi proponendovi un’intervista, anzi, una chiacchierata con Tommaso Samiolo, responsabile di Brianzatornei, associazione leader in Brianza per l’organizzazione di tornei e campionati amatoriali di calcio a 5 e a 7. Brianzatornei, nata nel maggio 2012, ha sposato da subito il progetto di 24H, diventando sin dal primo torneo organizzato una tappa del circuito ed iniziando, dunque, a mandare le proprie squadre vincitrici alle finali, conosciute, attese e bramate da ogni team partecipante alle proprie manifestazioni.


Noi di 24H ci siamo raccontati spesso (anche tramite questo blog), mettendo a disposizione del pubblico tutto quello che facciamo, i nostri pensieri, le nostre emozioni. Ora però vorremmo sapere da te come siamo visti "dall'esterno".

Ciao Tommaso e ben trovato. Proviamo a metterti in difficoltà sin dalla prima domanda. 
«Ciao e ben trovati. La prima parola che mi viene in mente parlando di 24H e del vostro lavoro è sicuramente “ammirazione”. Noi di Brianzatornei, infatti, organizziamo manifestazioni su scala provinciale, che ci costano parecchia fatica e tantissimo impegno. Vedere un’organizzazione come la vostra lavorare su scala nazionale non può che lasciarci a bocca aperta. Io in prima persona – prima da giocatore e poi da responsabile provinciale – ho assistito in più occasioni alle finali: mi ha impressionato la vostra capacità di lavorare in gruppo. Il giorno della finale al campo penso fossero presenti venti ragazzi dello staff: tutti lavoravano in simbiosi, sapevano cosa fare e dove andare. Non mi sorprende, infatti, che la finale riesca ogni anno alla perfezione, superando incredibilmente gli standard qualitativi dell’edizione precedente. »

Come si pongono le squadre che partecipano ai vostri eventi nei confronti della finale 24H?
«A tal proposito posso dire che esistono due categorie di squadre: quelle che hanno partecipato almeno una volta alle finali e chi le ha sentite solo raccontare. Ebbene, tutte e due le tipologie di squadre non aspettano altro che (ri)giocarle. Chi ha partecipato almeno una volta alle finali sa cosa vuol dire, è già stato protagonista di quella grande festa che rappresenta quella giornata. Vuole tornarci, è una sorta di chiodo fisso. Ad ottobre abbiamo squadre che cominciano il campionato invernale parlando già del settembre prossimo quando (stando ai loro sogni) andranno a Cesena. E qui si ricollega la seconda categoria: chi non è mai stato in Romagna a giocarle. Queste squadre ne hanno sentito parlare, sia da noi responsabili di Brianzatornei, sia dalle altre squadre ed inoltre, in genere, si gustano la finale in “differita” tramite le foto, i video e gli articoli pubblicati nei giorni successivi. Ecco allora che il loro unico scopo è quello di strappare un pass per poterle vivere da protagonisti. È bello vedere così tanto entusiasmo!»

Hai detto di aver partecipato alle finali anche da giocatore. Raccontaci quell'esperienza.
 (Ride, ndr) «Si, vi ho partecipato in due occasioni. Purtroppo in entrambe i casi eravamo cinque disperati allo sbaraglio, siccome alcuni dei componenti della squadra, per impegni personali, non hanno potuto esserci. Ricordo soprattutto la prima volta: la squadra era decimata da infortuni, ma noi volevamo partecipare a tutti i costi a quella fantastica giornata. E così abbiamo messo insieme gli ultimi sei reduci ancora disponibili e siamo partiti alla volta di Cesena. Il sabato mattina, al primo minuto della prima partita, ecco che la sfortuna si accanisce con noi: si infortuna uno dei nostri giocatori. Restiamo in cinque contati, con almeno altre tre partite da giocare sotto un sole cocente. Ma nessun problema: anche con l’aiuto di qualche birretta scendiamo regolarmente in campo, giochiamo e diamo tutto, divertendoci un sacco e conoscendo moltissime persone provenienti dalle altre parti d’Italia. Insomma, ci siamo divertiti da morire.»

Una vera festa, dunque. Ma non ci ha detto l’esito di quelle partite…
«Devo proprio?»
Ormai ci hai incuriositi. Si, devi.
«Abbiamo perso tutte le partite e segnato un solo gol. Prima ho omesso di riportare che i sei uomini scesi a Cesena non erano propriamente quello che si definisce l'elite della squadra. Ma volevamo vivere quell'esperienza ed è stato divertentissimo. Fantastico è anche ritrovarsi al bar dopo la partita e bere una birretta tutti insieme, compagni e avversari. Questo è lo spirito della finale nazionale e noi di Brianzatornei stiamo lavorando per replicare tale clima anche nelle nostre manifestazioni. C’è ancora da lavorare, ma siamo a buon punto.»

Per concludere, raccontaci come sta andando la stagione lì in Brianza e poi… ci si vede a Cesena in settembre!

«La stagione di tornei sta andando piuttosto bene. Al momento siamo al giro di boa con i campionati invernali, sia di quelli a 5 che a 7. Una volta finiti, cioè attorno a metà aprile, partiremo con i play-off che decreteranno i campioni provinciali. Terminal e fasi finali degli invernali cominceremo con i tornei estivi: la stagione “calda” si aprirà con la tradizionale 12 Ore dei Lavoratori, fissata ovviamente per il primo maggio. Seguiranno poi la Matzumoto Cup (estivo serale di calcio a 5) e l’Agorà Cafè (estivo di calcio a 7). Ma non solo: sono in programma altre due 12 Ore, che verranno proposte con una formula innovativa, nonché tanti tornei giornalieri di Beach Volley. Insomma, anche quest’anno non ci facciamo mancare niente, tenendoci impegnati fino a settembre, quando invaderemo in massa la Romagna!!»